“Isola pedonale permanente? Non uccidete il Corso”

Riceviamo e pubblichiamo da Francesco Chirillo*

Apprendo con enorme preoccupazione e sconcerto la rinnovata volontà, apparentemente
sempre più marcata, da parte dell’Amministrazione Comunale di procedere con
l’istituzione di un’isola pedonale permanente, 7 giorni su 7, nel centro storico della nostra
città. Parlo non solo come titolare dello storico Caffè Imperiale ma come portavoce di tanti
altri commercianti.
In un contesto di recessione completa per la città di Catanzaro, dove ogni mese
assistiamo alla dolorosa chiusura di un’attività commerciale, questa decisione suona come
un’eresia. È una proposta che, se attuata senza un’adeguata e condivisa pianificazione,
rischia di essere il colpo di grazia per quelle attività che, eroicamente, stanno ancora
resistendo. Solo per il Caffè Imperiale si metterebbe a repentaglio il futuro economico di
ben 11 famiglie.
Ci viene detto che ci saranno incontri e condivisione, ma queste promesse, ad oggi, sono
rimaste sulla carta. Questa assenza di dialogo reale, al di là delle dichiarazioni pubbliche,
ci spaventa. Non si possono fare prove sulla pelle dei piccoli imprenditori, delle nostre
famiglie e dei nostri dipendenti.
Le storie di successo di Salerno, Lecce o Arezzo, spesso citate come modello, ci
insegnano esattamente il contrario di quanto si vorrebbe fare qui. Quelle città hanno
costruito le loro aree pedonali su tre pilastri fondamentali, che a Catanzaro oggi mancano
completamente:
1. Sperimentazione Graduale: Nessuno ha imposto una chiusura totale da un giorno
all’altro. Si è partiti con i weekend, si sono analizzati i dati, si sono corretti gli errori.
Perché a noi viene negata questa prudenza?
2. Piano Integrato della Mobilità: Dove sono i parcheggi di interscambio? Dove sono
le navette efficienti? Come pensiamo che i cittadini, specialmente quelli dei quartieri
e dei comuni limitrofi, possano raggiungere il centro senza un’alternativa concreta
all’auto?
3. Programmazione Annuale di Eventi Attrattivi: Un’isola pedonale vive se è
animata. Le recenti esperienze con gli eventi natalizi, di Carnevale o estivi non ci
lasciano ben sperare su una programmazione a medio-lungo termine capace di
generare un afflusso costante. Senza eventi attrattivi l’isola pedonale diventa un
deserto.
Basterebbe farsi una passeggiata. una qualsiasi domenica pomeriggio. per capire quale
sia il reale afflusso sul corso e da quale target di fruitori sia frequentato. La decisione di
chiudere il centro sembra basata sui suggerimenti di chi non vive il commercio o, peggio,
di chi il corso nemmeno lo frequenta. Non c’è né l’economia né il numero di persone
sufficienti per sostenere un’iniziativa così drastica in questo momento.
La crisi economica della città non si può certamente addossare all’Amministrazione
attuale e nemmeno a quella immediatamente passata, ma in un momento di crisi epocale
che la città sta vivendo questo è un appello accorato a non peggiorare la situazione.
Chiediamo con forza che questa proposta venga accantonata e che si apra
immediatamente un tavolo di confronto vero, che coinvolga non solo noi commercianti, ma
anche le associazioni di categoria e l’intero consiglio comunale.
L’obiettivo deve essere comune: trovare una visione per il futuro di Catanzaro che tuteli e
valorizzi le attività esistenti e non che, viceversa, le metta a rischio.
Siamo pronti a discutere di una sperimentazione seria e graduale, ma ci opporremo con
tutte le nostre forze a un’imposizione che non tiene conto della realtà e che rischia di
spegnere per sempre le luci delle ultime coraggiose vetrine rimaste accese nel cuore della
nostra città.
* ristoratore, titolare dell’ Imperiale