Enti locali: nel 2026 oltre 700mila euro in meno al capoluogo

Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale Danilo Sergi (M5S)

“Gli allarmi lanciati da divErso tempo sui tagli del trasferimenti statali ai Comuni, purtroppo, sono rimasti senza ascolto anche quest’anno. La manovra finanziaria prevede infatti una contrazione ulteriore di 460 milioni nel 2026 per gli enti locali, che si tradurrà anche per Catanzaro nell’estrema complessità di riuscire a fare quadrare i conti. La previsione per il prossimo esercizio è quella di un accantonamento di risorse per circa 700mila euro, ovvero duecentomila in più rispetto al 2025. Si parla di soldi che non potranno essere utilizzati per fare fronte ai servizi essenziali di cui ogni città ha disperatamente bisogno.

Sul lungo periodo, si confermano quindi le preoccupazioni già espresse in passato, ora riportate in evidenza dall’Anci, con una compressione dei fondi che arriverà, fino al 2029, a raggiungere la cifra di circa due milioni di euro. Insomma, dal governo nazionale si continua con la politica delle orecchie da mercante, allontanandosi sempre di più dai territori. Le conseguenze sono tangibili nell’impossibilità di far fronte alle incombenze legate alla spesa corrente e, dunque, per fare esempi concreti, alla manutenzione delle strade o al diserbo. Ma anche ad interventi significativi legati al sociale e al welfare, come quelli per l’assistenza ai disabili, lasciando i Comuni ad affrontare emergenze sociali a mani nude.

Problemi che si intrecciano con la programmazione degli enti rispetto ad un’altra questione irrisolta, come quella del personale: la mancanza di risorse rende difficile procedere con nuove assunzioni,  dall’altra parte il legittimo aumento dei costi dei dipendenti in servizio, alla luce dell’ultimo contratto di comparto, ricadrà tutto sulle singole amministrazioni.

Per non parlare della vicenda legata alla spesa corrente per la realizzazione delle opere Pnrr, come il caso degli asili nido:  a Catanzaro ne nasceranno quattro nuovi, ma come saranno coperti i costi di gestione e degli addetti? Il Governo non dà risposte, salvo inserire in manovra alcuni articoli sui LEP che, alla luce della dubbia costituzionalità del disegno leghista sull’autonomia differenziata, finiscono per creare ancora più incertezze e nodi irrisolti.

L’auspicio, ancora una volta, è che si faccia un passo indietro e si dia ascolto ai veri bisogni dei Comuni, altrimenti il rischio di default per tutti sarà sempre più dietro l’angolo”.