Celia (PD): “Prof. Donato atteso al varco dei nomi candidati”

Riceviamo e pubblichiamo da Fabio Celia*

La demagogia regna sovrana da parte del candidato a Sindaco Donato. Proposte astratte (quali?), programmi (mai visti), numeri  e percentuali che nulla innovano sullo sfondo del cambiamento.

Non è la percentuale di novità che determina la qualità dei candidati, tantomeno la quantità ridotta in percentuale a garantire un governo cittadino competente e convincente. Il problema non è il 10 o i 20%, ma è la soggettività dei candidabili  che imbarchi dentro

Con quali criteri il prof. Donato seleziona  quel 10%? Scelte opportunistiche intimamente  legate ai portatori di voti oppure  si adopera a scrutinare i candidati  in base a competenze e qualità? Ed è inutile insistere su questo canovaccio, recitando il ruolo di vittima.

Tanto i nomi  usciranno fuori ed in quella sede vi sarà, ancora una volta, la riprova di una condotta mirata a raccattare  voti a qualunque  costo, in barba alle esigenze della città. Per il momento registriamo solo fatti ed i cittadini potranno decidere autonomamente, sganciandosi da quel ruolo di marionette voluto dai pupari di mestiere. C è stato un clamoroso salto della quaglia da sinistra a destra, con quest’ ultima che ha rassegnato ogni residuo indice di  dignità, capitolando  in favore di un comunista che oggi si difende dietro la demagogia di un ” programma di larghe vedute condivisibili da chiunque” .

Ci spieghi, allora, visto  che  è capace di attuare un progetto così totalizzante, tanto da includere destra e sinistra, come mai è stato comunista per una vita quando sarebbe bastato un programma multiforme a semplificare tutto. Se fosse così semplice (e così non è, tanto da non avere mai letto nulla suoi suoi presunti contenuti universali), a cosa servirebbero gli ideali? Intelligenti pauca.

*segretario cittadino PD

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