Possibili relazioni tra cibo e neuroinfammazioni: esperti a confronto

I processi e le relazioni tra gli alimenti ed i processi degenerativi del nostro cervello saranno il tema di una due giorni medico-scientifica che si terrà a Catanzaro nel prossimo fine settimana.

Il congresso è intitolato  “Nutrizione, Neuroinfiammazione e Neurodegenerazione” ed intende porre in relazione “Stili di vita ed alimentazione comuni in ambito neurologico.”

Ad organizzarlo alcuni importanti professionisti dell’Azienda ospedaliera unica “R. Dulbecco” (ex Pugliese-Ciaccio): Domenico Bosco, primario di Neurologia, Rosario Iannacchero, responsabile Centro cefalee calabrese e Giovanni Frontera responsabile del Centro UVA (Unità valutazione Alzheimer).

“Vogliamo intraprendere un percorso virtuoso di conoscenza da instillare sia nei medici che nei pazienti – dice il dottore Bosco – sulle interazioni tra stile di vita (alimentari, attività fisica, abitudini voluttuarie, etc..) e malattie neurologiche. Le nostre abitudini di vita, difatti, possono essere sia un fattore predisponente che scatenante di diverse condizioni neurologiche. Pertanto in quest’ assise saranno presenti non solo medici ma anche rappresentati di professioni che operano nel settore agroalimentare e del benessere fisico.”
Nella prima giornata, fra le tante relazioni, la lectio magistralis del prof. Luca Pani, ex direttore AIFA.

“L’emicrania cronica è una patologia basata sull’infiammazione cronica dei vasi meningei ed è a pieno titolo una patologia neurologica neuroinfiammatoria – spiega il dottor Iannacchero – ma oggi esistono farmaci  innovativi (gli anticorpi monoclonali) che curano le sindromi emicraniche e bloccano i processi infiammatori. Questo processo è causato da stili di vita ed alimenti che inducono alla cronicizzazione della malattia per cui è nostro obiettivo informare e formare sanitari e pazienti facendo conoscere loro gli stili di vita ed alimentari utili alla prevenzione”

Tra le relazioni più attese ci saranno quella dell’oncologo prof. Francesco Cognetti che specificherà i modelli comportamentali ed alimentari nella prevenzione tumorale connessi all’attività sportiva; l’intervento degli esperti Riccardo Cotarella sulla correlazione vino e benessere e di Paolo D’Errico sulle proprietà del Cioccolato nero.

“Per quanto attiene i malati di Parkinson – afferma da parte sua il dottor Frontera – se non assumono alcuna terapia specifica (levodopa) possono tranquillamente seguire le indicazioni date dalla piramide per l’alimentazione equilibrata. Quando si segue terapia con levodopa è necessaria una particolare alimentazione che aumenti l’efficacia terapeutica. La levodopa, infatti, richiede degli accorgimenti quando viene assunta con prodotti molto proteici (carne, pesce, uova, latte e derivati, affettati, legumi).

Nella seconda giornata infine ci saranno due sessioni parallele: quella medico-scientifica con relazioni e tavola rotonda moderata dal giornalista Andrea Pancani (vicedirettore La7) ed una infermieristica- fisioterapistica-nutrizionistica che darà diritto peraltro ai relativi crediti professionali.

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