Incidenti derby: politica catanzarese attacca Rai, la difesa di Usigrai

LA NOTA DI 21 CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA ED OPPOSIZIONE

“A circa 72 ore dai fatti del derby, ancora non abbiamo una ricostruzione veritiera e ufficiale, da parte di questura e prefettura di Cosenza, su quanto accaduto domenica. Perché?

Tutte le informazioni trapelate sulla stampa, molte delle quali risultate poi false come la presunta aggressione a bambini da parte della tifoseria catanzarese, sembrerebbero state fornite (ad arte?) proprio da fonti vicine agli inquirenti della città bruzia a giornalisti “amici”, come rivelano alcune fonti di stampa della stessa città di Cosenza, e in questo percorso di disinformazione la Rai Calabria ha avuto un ruolo strategico. Perché?

Serviva, per caso, a coprire una pessima pianificazione dell’evento e della gestione dell’ordine pubblico?

Al di là della condanna per ogni episodio di violenza appare chiaro che esistono palesi anomalie ed infatti ecco alcuni interrogativi.

  • Perché non si è stati in grado di gestire in modo adeguato la fase di vendita dei biglietti? E perché si è scelto di vendere un numero così esiguo di biglietti agli ospiti rispetto alle reali possibilità del settore? Il numero di forze dell’ordine era adeguato rispetto al numero di persone previste nell’evento?
  • Perché non si è stati in grado di garantire la sicurezza dei rappresentanti della società oggetto di aggressione in tribuna? Perché per quei fatti nessun tifoso del Cosenza è stato fermato?
  • Perché alla tifoseria organizzata, all’ingresso, è stato fatto fare il percorso più lungo per raggiungere lo stadio?
  • Perché non si è consentito l’ingresso in modo agevole e sicuro ma con fare provocatorio si è consentito l’ingresso alla tifoseria catanzarese a partita ampiamente iniziata e da un varco di meno di 1 metro?
  • Perché si è consentito che la tifoseria catanzarese venisse fatta oggetto durante tutta la partita di lancio di fumogeni, bombe carta, pietre, bottigliette d’acqua e addirittura venissero puntate contro il settore batterie di fuochi di artificio? Perché nel settore dei tifosi del Cosenza non sono intervenuti per fermare tali situazioni di pericolo né steward né forze dell’ordine? Perché nessuna telecamera ha ripreso?
  • Perché si sceglie all’uscita del settore ospiti di avere un atteggiamento provocatorio verso la festante tifoseria catanzarese?
  • Perché si sceglie il percorso più lungo anche all’uscita senza presidiare la famosa rotatoria del McDonald dalla quale partono, invece, oggetti contro i tifosi del Catanzaro? E perché lì nessun tifoso del Cosenza viene fermato o identificato? Perché i video che riprendono la realtà vengono tagliati ad hoc dalla Rai?
  • Chi ha danneggiato i bus dei tifosi catanzaresi? Perché nessuno ha tutelato le famiglie catanzaresi in trasferta a Cosenza?
  • Perché non si è dato credito alle testimonianze sui social di esponenti della tifoseria cosentina su quello che è realmente accaduto?

Alcune semplici domande alle quali le autorità competenti della città di Cosenza crediamo debbano dare risposte veloci e serie.  Auspichiamo che gli organi competenti facciano piena luce sull’accaduto.

Perché il rischio, certezza oggi, è che tutto ciò non faccia altro che danneggiare la città di Catanzaro e l’US Catanzaro in un momento storico e delicato. E non vorremmo che oggi i catanzaresi continuassero a pagare strane e sconosciute regie che minano sempre più a demolire il Capoluogo di Regione.

Firmato: Bosco Gianmichele, Buccolieri Gregorio, Capellupo Vincenzo, Carpino Alberto, Caviano Igea, Celia Fabio, Ciciarello Emanuele, Concolino Lea, Corsi Antonio, Costa Giovanni, Costanzo Sergio, Laudadio Manuel, Levato Luigi, Lobello Alessandra, Palaia Daniela, Polimeni Marco, Riccio Eugenio, Scarpino Francesco, Sergi Danilo, Serraino Tommaso, Verrengia Anna Chiara

IL NUOVO INTERVENTO DEL SINDACO FIORITA

“Ci sono troppi buchi neri nella gestione delle tifoserie nel derby, troppe cose che non hanno funzionato, troppe carenze nei sistemi di prevenzione. Così non va.  Ho sentito il Sottosegretario agli interni, Wanda Ferro, di cui conosco serietà, correttezza e sensibilità, per esprimerle la mia preoccupazione e i miei dubbi. Penso ,innanzitutto, che sia necessario ricostruire la dinamica degli incidenti, ma soprattutto individuare le falle nel sistema.

Nessuna intenzione da parte mia di giustificare chi commette reati, ma non posso girarmi dall’altra parte quando viene messa in discussione l’immagine e la reputazione della mia città e della nostra tifoseria. Gli incidenti potevano e dovevano essere evitati, anche perché la rivalità tra le due tifoserie non è cosa nuova. Vengano, pertanto, ricostruiti in maniera seria ed equilibrata anche i vari passaggi della gestione dell’ordine pubblico, perché questo è utile per ristabilire la verità ed evitare che, in futuro, possano verificarsi nuovi deprecabili episodi di violenza.

La repressione, pure necessaria, non risolve il problema. Il Catanzaro è seguito da decine di migliaia di tifosi in Calabria e in tante città del centro nord e, perfino, all’estero. La loro passione non merita di essere offuscata e io farò di tutto perché ciò non avvenga. Io non rinuncio al sogno di una regione unita attorno al suo Capoluogo e sono certo che, nelle prossime ore, con il sindaco di Cosenza Franz Caruso troveremo assieme il modo di condannare le violenze e di riaffermare la fratellanza tra due città civili, colte e democratiche e che assieme dovranno marciare per una Calabria migliore”.

LA NOTA DELL’USIGRAI A DIFESA DEI GIORNALISTI

 “I giornalisti del servizio pubblico sia che lavorino per una testata nazionale, come il Tg1, o locale, come la Tgr Calabria, si tengono ben lontani dai campanilismi e dalle rivalità regionali e si limitano a raccontare i fatti per quelli che sono. Per questo l’Usigrai ritiene inaccettabili gli attacchi ai colleghi che hanno realizzato servizi sugli scontri fra ultrà di Cosenza e Catanzaro”. È quanto si legge in una nota dell’Esecutivo Usigrai.
“E se possiamo anche ignorare il fango che arriva dai social,  sempre più sfogatoio di frustrazioni – prosegue il comunicato -non possiamo in alcun modo accettare che la politica locale di Catanzaro, da destra a sinistra, metta in discussione il lavoro di due professionisti accusandoli di giornalismo a tesi, di travisare i fatti e alterare la verità. Affermazioni gravissime contenute in un documento nel quale nemmeno vengono condannate le violenze che hanno macchiato una partita di calcio”. (AGI)

 

 

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