VIDEO | L’iniziativa è stata organizzata dalla Biblioteca delle donne in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
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“Fimmini – Viaggio nell’autorevolezza femminile”, è il titolo della conferenza spettacolo organizzata a Soverato dalla Bibilioteca delle donne, presieduta da Maria Procopio, con il supporto dell'Amministrazione Comunale, che in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ha promosso un doppio appuntamento al teatro comunale della città con Patrizia Giancotti, scrittrice, autrice e voce di Rai Radio3, docente di antropologia all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Un intenso momento di riflessione su consapevolezza, forza, autodeterminazione, storie di scrittrici, viaggiatrici, artiste, ma anche storie di violenza e libertà, prendendo spunto da un questionario al quale gli studenti della città hanno risposto con sincerità e consapevolezza durante le ore scolastiche.
«La cosa interessante è parlare ai ragazzi. Diciamo sempre che devono essere coinvolti e poi magari li portiamo passivamente a vedere uno spettacolo - spiega Giancotti -. In questo caso abbiamo voluto rivolgere loro tre domande: quale tipo di comportamento trovi lesivo della dignità femminile nella tua vita quotidiana con un esempio; che cosa hai fatto in quell'occasione e cosa pensi si potrebbe fare a livello più ampio della società? Sono venute fuori talmente tante risposte interessanti che potremmo riempire dei libri, come una sorgente sgorgante che aspetta solo di essere ascoltata. E alcuni di questi ragazzi dicono che è necessario fare proprio quello che stiamo facendo oggi: dare autorevolezza alle donne».
«Parlare ai giovani è la medicina»
Contrastare la violenza di genere dunque in una società che nonostante la costante opera di sensibilizzazione continua a manifestarsi e persistere: «alla fine gli uomini che fanno questo stanno uccidendo anche la madre, e alla fine stanno anche autodistruggendosi - commenta l'antropologa -. Quindi è un pò il termometro di una società malata che deve però cercare delle medicine e noi pensiamo che parlare con i ragazzi sia una delle medicine possibili e che sottolineare l'autorevolezza delle donne può essere».



