Il capogruppo di Tridico Presidente ha presentato una interrogazione regionale sulla vertenza che riguarda il futuro occupazionale di circa 500 persone a Catanzaro. «Chiediami garanzie chiare per tutti i lavoratori»
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«Il Consiglio regionale dovrebbe essere il luogo in cui si discute, nel merito e con serietà, delle questioni che stanno al centro dei bisogni dei calabresi e delle azioni concrete necessarie a dare risposte a istanze che vengono sistematicamente disattese. Sanità, lavoro, welfare: questi i temi che andrebbero affrontati in un confronto costruttivo, e non con atteggiamenti volti a delegittimare contributi competenti fino a scadere nell’offesa personale».
È quanto afferma il consigliere regionale Enzo Bruno, capogruppo di Tridico Presidente, commentando l’esito della seduta del Consiglio regionale svoltasi ieri, caratterizzata da una dialettica particolarmente vivace tra maggioranza e opposizione. La riunione ha portato all’approvazione di pratiche rilevanti, tra cui la modifica dello Statuto regionale e la revisione della legge sul referendum confermativo, successivamente alla presentazione delle linee programmatiche da parte del presidente Occhiuto.
Bruno ha richiamato l’attenzione sulla necessità di concentrare l’agenda istituzionale sulle vere emergenze della Calabria, contestando la scelta della maggioranza di anteporre alla discussione l’istituzione di nuove postazioni politiche funzionali a “pacificare” equilibri interni. «Sanità fragile, depurazione inadeguata, dissesto idrogeologico diffuso, carenza di servizi di prossimità: su questi temi servono risposte strutturate, non narrazioni rassicuranti», ha rimarcato.
Il consigliere sottolinea inoltre che «la priorità assoluta è il lavoro» e che la Calabria non può permettersi «l’ennesima stagione di incertezza e precarizzazione». «La vertenza Telecontact è urgente e molto preoccupante: parliamo di 1.600 lavoratori coinvolti a livello nazionale, 450 solo a Catanzaro. La cessione del ramo d’azienda da TIM a un soggetto di cui non conosciamo solidità industriale e garanzie occupazionali rischia di produrre effetti pesantissimi sul nostro territorio».
Bruno ha ricordato in aula di aver già presentato una interrogazione regionale sul caso Telecontact, rivolgendo un appello diretto al presidente Occhiuto: «La Regione intervenga con forza e tempestività. Chiediamo garanzie chiare per tutti i lavoratori, tutele contrattuali e un monitoraggio costante della transizione societaria. Catanzaro non può perdere 450 posti di lavoro: sarebbe un colpo devastante per l’economia e per centinaia di famiglie».
Il capogruppo si è poi soffermato sulla situazione dei 300 lavoratori ARPAL, da anni intrappolati in una condizione di precarietà: «Parliamo di personale essenziale, che ogni giorno garantisce il funzionamento dei dipartimenti regionali. Non possono essere trattati come lavoratori di serie B. Le stabilizzazioni avviate sono un passo importante, ma occorre completare il percorso senza esitazioni. La Regione deve assumersi la responsabilità di assicurare loro un futuro stabile».
Bruno ha concluso ribadendo il proprio impegno e quello del gruppo consiliare: «Ho guidato enti locali in momenti difficili e conosco bene le fragilità della nostra regione. Per questo chiedo alla Giunta di affrontare con serietà e determinazione le grandi questioni del lavoro: Telecontact, ARPAL e tutte le vertenze aperte non possono essere lasciate al destino. Da queste scelte passa la dignità di migliaia di famiglie calabresi. Su questi temi, la maggioranza troverà la nostra collaborazione, ma anche il nostro massimo livello di vigilanza».

