Ci sono momenti in cui la musica smette di essere intrattenimento e diventa attraversamento. Januaria ha cantato e raccontato tutte le canzoni dell’album, lasciando che ogni brano emergesse come un sogno prima e come una presa di coscienza dopo. Brano dopo brano, le sue parole introduttive si muovevano tra immagini sospese, ricordi, simboli, per arrivare lentamente a una forma di lucidità emotiva, a tratti quasi dolorosa ma necessaria. È questo il viaggio di Santi: dalla nebbia del sentire confuso alla luce – a volte accecante – del riconoscersi.

La sua presenza sul palco è stata profondamente generosa. Non c’è stato nulla di trattenuto: fragilità, forza, silenzi, tremori, sorrisi, lacrime. Ha cantato come si fa quando non si interpreta un personaggio, ma si resta fedeli al proprio io. Ogni canzone sembra dire: “ecco chi sono; e va bene così”. Con il suo racconto, la cantautrice ha voluto guidare lo spettatore nel suo processo creativo (nel suo “flusso di coscienza”) ma più di una volta ha lasciato spazio alla libera interpretazione. Così un pezzo come Vai da lei può significare l’invito rassegnato di qualcuno che viene spinto fra le braccia di un’altra donna, o può anche essere «un dialogo tra Io e Io; un confronto tra passato e presente. Questo passato che inevitabilmente ritorna e mi ricorda che se sono quello che sono è grazie a ciò che sono stata.»

Per l’occasione, Januaria ha indossato una gonna dipinta dall’artista Rebecca Bartolotti, giovane artista originaria di Caminia (nel Catanzarese) e oggi stabilitasi a Firenze. Un’opera viva, in continuo dialogo con la musica. Il dipinto si ispira, infatti, alla copertina di Santi, creando una continuità visiva ed emotiva tra corpo, suono e immagine

La copertina, poi, è frutto della creatività di Andrea Riberu Bagalá, marito di Januaria; un dettaglio che racconta più di mille spiegazioni: Santi è un album nato in uno spazio intimo, condiviso, dove l’arte non è separata dalla vita e l’amore, anche quando messo in dubbio, diventa parte del processo creativo.

Copertina di "Santi"

Oltre a quello del suo amore, un altro importantissimo “sì” che Januaria ha ricevuto nella vita è quello da parte della straordinaria interprete Anna Faragò. Quest’ultima, cantante di spessore, accetta di «accompagnarla, prendendola per mano, con orgoglio e immenso piacere in questo viaggio che è solo l’inizio di un grande percorso. Perché la musica unisce e non divide» partecipando in quanto corista. Un ruolo che secondo Januaria non avrebbe accettato una cantante di quel calibro se non fosse talmente grande da avere l’umiltà di restare anche un po’ ai margini (senza nulla togliere al prezioso lavoro dei coristi di professione) per dare spazio a un’altra voce.

Sul palco del 19 dicembre, Januaria è stata affiancata nel suo viaggio “dall’onirico al risveglio” da Vincenzo Maida (arrangiatore, corista e chitarrista), Valerio Mazza alla chitarra acustica, Raffaele Caligiuri al basso, Antonio Politano alle tastiere, Beppe Polizzese alla batteria, e la sopracitata Anna Faragò.

Santi non parla di perfezione, ma di umanità. Di cadute, di illusioni, di risvegli improvvisi. Di santi quotidiani, imperfetti, stanchi, ma ancora capaci di sentire. Di buoni e anche di cattivi che sanno augurare il male, ma di cui non bisogna curarsi. Il sottotitolo Dall’onirico al risveglio è la chiave: questo disco attraversa il sogno per arrivare alla verità, anche quando fa male.

L’album uscirà ufficialmente il 24 dicembre, una data che sembra scelta apposta per invitare all’ascolto lento, attento, necessario. Un ascolto che accompagna alla rinascita e all’autenticità.

Qualche accenno sulla cantautrice

Januaria, cantautrice catanzarese, costruisce la sua

musica partendo dalla parola e dal vissuto. La sua voce intensa, carismatica e riconoscibile si muove tra cantautorato, soul e suggestioni intime, dando forma a canzoni che non temono la vulnerabilità. Dopo un lungo percorso di scrittura, live e ricerca personale, esperienze da busker, plurimi premi vinti all’estero e partecipazioni a programmi televisivi (da Amici di Maria De Filippi e Like a Star condotto da Amadeus), Santi rappresenta un punto di arrivo e insieme un nuovo inizio: un disco maturo, consapevole, profondamente identitario, nato nel momento giusto

MARIADIPIETRO
MARIADIPIETRO

La produzione esecutiva del disco è targata Smart OOP, nelle figure di Domenico Ferrari e Raffaele Cosco. Ecco i titoli delle tracce (disponibili in anteprima su iTunes): Libera, Adelmina, Padre vostro, Santi, Vai da lei, Campari, Smarriti, Gli elefanti, contenute chiaramente nella cornice musicale di intro e outro, dal lato A al lato B. Januaria, già ospite della trasmissione LaC Vengo dopo il TG condotta da Francesco Occhiuzzi, tornerà settimana prossima a raccontarsi e a esibirsi negli stessi studi, accompagnata questa volta dal fido compagno Vincenzo Maida. Stay tuned!