La proposta di alcuni sindaci dell’area delle Serre vibonesi, di valutare il ritorno dei propri Comuni sotto la provincia di Catanzaro continua a far discutere. Sulla vicenda interviene la Cisl Magna Grecia, che attraverso il segretario generale Daniele Gualtieri invita alla riflessione e al confronto, definendo la questione «un segnale che non può essere ignorato».

«Le recenti prese di posizione di diversi sindaci – spiega Gualtieri – mettono in luce un malessere diffuso e una profonda delusione rispetto alle aspettative che avevano accompagnato, trent’anni fa, la nascita della provincia di Vibo Valentia. Le speranze di sviluppo e rafforzamento dei territori si sono infrante contro una realtà fatta di impoverimento, isolamento e riduzione dei servizi essenziali».

Secondo il sindacalista, la questione non può essere ridotta a un problema di confini amministrativi. «Non si tratta solo di discutere dove collocare un Comune – sottolinea – ma di garantire diritti e opportunità di cittadinanza a chi vive in territori sempre più marginalizzati. I richiami dei sindaci non sono un atto di ribellione, ma il sintomo di un disagio reale che deve essere affrontato con responsabilità e spirito costruttivo».

La Cisl Magna Grecia chiede quindi l’apertura di un tavolo di confronto politico e istituzionale per affrontare le criticità strutturali che colpiscono soprattutto le aree interne e montane del Vibonese: viabilità, sanità, scuola e servizi pubblici locali.

«È su questi temi – continua Gualtieri – che si misura la qualità della presenza dello Stato e delle istituzioni. Le difficoltà dei comuni dell’entroterra, dalle Serre a Monte Poro, sono lo specchio di una condizione più ampia di disagio che riguarda tutta la provincia. Le frammentazioni amministrative e la scarsità di risorse hanno prodotto un sistema fragile, incapace di assicurare ai cittadini livelli adeguati di assistenza, mobilità e sviluppo economico».

Il segretario conclude con un appello all’unità: «Proprio questo senso di abbandono deve spingere la politica, le istituzioni e le forze sociali a ritrovare coesione. È il momento di superare i localismi e le divisioni che nel tempo hanno indebolito tutti. Serve una visione comune per restituire dignità e futuro a un territorio che merita molto di più».