Si tornerà a Roma il prossimo 10 dicembre. L’azienda sostiene che sia questo l’unico modo per preservare da futuri esuberi. Previste commesse delle pubbliche amministrazioni e attività di help desk
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«Il 24 novembre, con un prosieguo al 10 dicembre, si è tenuto al Ministero del Lavoro l’incontro tra la società DNA, le organizzazioni sindacali nazionali ed i rappresentanti dei lavoratori dell’azienda Telecontact Center».
Lo si legge in una nota del sindacato Ugl in relazione alla vertenza Telecontact. «All’incontro erano presenti i delegati del Ministero delle Imprese ed i rappresentanti del gruppo Tim. Nella fase iniziale dello stesso i rappresentanti di DNA hanno voluto rimarcare che il progetto messo in campo rappresenterebbe, a loro avviso, uno strumento per anticipare eventuali ricadute negative riconducibili alla crisi del mercato delle telecomunicazioni ed al progressivo calo di volumi all’interno dei contact center.
Un progetto che proverebbe a dare risposte occupazionali attraverso l’individuazione di commesse della Pubblica Amministrazione legate a processi quali la digitalizzazione e dematerializzazione. Una riconversione professionale ampia, affiancata anche da attività di Help Desk specialistico che avrebbe dunque la finalità di evitare la creazione di esuberi di personale. I rappresentanti di DNA hanno inoltre specificato che la realizzazione di questo progetto sarà messa in atto anche prescindendo dalla sottoscrizione di un eventuale accordo che consenta di accedere alle risorse pubbliche a disposizione»
UGL Telecomunicazioni da tempo è consapevole che, in questo settore, le nuove tecnologie, l’automazione e, in modo più marcato, l’implementazione dell’intelligenza artificiale, produrranno una riduzione delle attività svolte da personale umano con inevitabili ricadute in termini di occupazione. «È per queste ragioni che, anche in sede del recente rinnovo del contratto di settore, abbiamo condiviso quelle scelte volte a mettere al centro il pilastro della formazione come leva importante di riqualificazione professionale.
Tuttavia, durante l’incontro, abbiamo nuovamente ribadito la nostra contrarietà alla cessione di Telecontact, poiché riteniamo che ad oggi il piano industriale presentato da DNA, seppur ambizioso, non dia quelle garanzie negli anni di tenuta occupazionale, che un simile progetto dovrebbe contenere, mettendo a rischio la nuova azienda e conseguentemente le oltre tremila famiglie di lavoratori di Telecontact e Gruppo Distribuzione.
Tim rinunci al progetto di cessione e persegua, attraverso i fondi europei, l’obiettivo della transizione digitale della P.A., mantenendo Telecontact interna al Gruppo».



