La numero uno della Dulbecco si dice soddisfatta dell’investimento programmato dalla Regione per la ristrutturazione dell’area d’emergenza. «Stiamo lavorando all’ampliamento degli spazi interni per attivare i posti letto programmati». E sul pronto soccorso al Mater Domini: «Uno non esclude l’altro»
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«Siamo assolutamente soddisfatti perché siamo ben consapevoli che questo investimento migliorerà l’assistenza, così come inciderà positivamente l’ampliamento degli spazi, elemento che sinora ci ha penalizzato nella fase degli accessi». Così il commissario straordinario dell’azienda ospedaliera universitaria Dulbecco di Catanzaro, Simona Carbone, saluta favorevolmente la sottoscrizione della convenzione con il dipartimento Salute della Regione Calabria che ha portato in città risorse per 700mila euro finalizzate alla completa ristrutturazione del pronto soccorso.
Il progetto, che da cronoprogramma dovrebbe vedere la luce nell’autunno del 2027, prevede un profondo ripensamento degli spazi, da ampliare e rendere più funzionali. Il commissario Carbone conferma che si tratta del frutto di un gruppo di lavoro regionale voluto dal presidente della Regione, con appositi fondi destinati non solo all’hub catanzarese ma anche al Gom di Reggio Calabria e all’Annunziata di Cosenza.
A Catanzaro il pronto soccorso, principale porta d’accesso all’ospedale, si trasforma facilmente in un collo di bottiglia a causa della difficoltà di smistare i pazienti nei reparti che spesso qui rimangono in attesa del reperimento di un posto letto. «Abbiamo uniformato i sistemi informatici, procedura non semplice» spiega il commissario della Dulbecco. «Ciò semplifica lo scambio di informazioni e pazienti tra i due presidi che prima avveniva telefonicamente e oggi avviene assecondando le rispettive vocazione, nettamente diverse per storia e funzione: al Mater Domini principalmente in elezione, al Pugliese in emergenza. In virtù di nostre disposizioni i pazienti vengono trasferiti adesso anche a Germaneto».
Ma l’ampliamento del pronto soccorso rappresenta solo il primo step di un processo comunque lungo e complesso volto a rendere veramente fruibile e accessibile i servizi ospedalieri. L’integrazione tra i due ospedali ha portato in dono alla città di Catanzaro un considerevole aumento dei posti letto, 855 quelli previsti e da attivare nelle more della concreta unificazione tra i due presidi. «L’attivazione dei posti letto – spiega il commissario – è legata al reperimento di spazi fisici. Ed è in questa direzione che stiamo lavorando. Ad esempio, sinora alcuni reparti chirurgici erano aggregati, a breve – assicura – entro massimo la prossima settimana apriremo, dopo aver ristrutturato, una intera area dove troveranno collocazione nuovi reparti. Sono in corso investimenti in ristrutturazioni interne, chiaramente con le risorse disponibili, per ampliare gli spazi e arrivare all’attivazione dei posti letto programmati».
Resta ferma, e non solo a Catanzaro o in Calabria ma in tutta Italia, la difficoltà di reclutare personale da destinare alle aree di prima emergenza. «Ci stiamo provando da agosto e di recente abbiamo inviato una specifica richiesta ad Azienda Zero che si è adoperata ma non è così immediato e semplice» evidenzia Carbone. «Siamo giornalmente alla ricerca di personale per la medicina d’emergenza, l’azienda non è ferma».
Infine, il commissario straordinario affronta la questione lungamente dibattuta della nascita di un secondo pronto soccorso da collocare nel presidio Mater Domini. Il progetto c’è ed è stato già finanziato. Carbone precisa che l’intervento di ristrutturazione del pronto soccorso al Pugliese non esclude la realizzazione di quel progetto: «Assolutamente no, è questo un intervento di breve termine per la messa in sicurezza e miglioramento dell’offerta assistenziale sui Dea di II livello. Ciò non esclude nessun’altro ragionamento, anche se le scelte programmatorie sono di competenza regionale e non aziendale. Sono certa che questo non escluderà alcun altro intervento. Chiaramente da commissario devo portare a compimento questo investimento urgente e necessario. Sono molto felice che i tempi siano ristretti, i lavori dovranno essere completati entro settembre del 2027».




