Esistono sogni che non svaniscono con l’età adulta, ma restano latenti, come brace sotto la cenere, in attesa del soffio giusto per riaccendersi. Per Pierluigi, calabrese di origine, quel soffio è arrivato sotto forma di un vecchio furgone della frutta, malconcio e giallo acceso, trasformato oggi in una straordinaria "baita su ruote" di soli cinque metri quadrati. La sua storia è stata raccontata recentemente dal documentarista e youtuber Natalino Stasi in un video caricato sul web e divenuto subito virale.

Dal sogno di bambino alla strada

Fin da piccolo, Pierluigi aveva una risposta insolita alla classica domanda sul futuro: "Cosa vuoi fare da grande?". Non l'astronauta o il calciatore, ma il camionista. Per lui, quella figura rappresentava l'emblema della libertà e del viaggio costante. Nutrito dalle letture d'avventura e da una citazione che è diventata il suo mantra – "Dobbiamo andare e non fermarci finché non saremo arrivati" – ha cercato per anni il modo di conciliare il desiderio di indipendenza con il bisogno di un rifugio sicuro. La svolta è arrivata dopo un viaggio in Sicilia su una vecchia Harley Davidson insieme alla sua compagna. Al ritorno, la domanda è diventata ineludibile: "Tu cosa vuoi realmente dalla tua vita?". La risposta è stata l'acquisto di quel furgone.

Benessere a 360 gradi: un lavoro che segue il ritmo dell'anima

Per sostenere questa scelta di vita, Pierluigi non ha abbandonato la sua professione, ma l'ha evoluta. Lavora come personal trainer, ma il suo non è un semplice allenamento fisico. Negli ultimi anni ha trasformato la sua attività in un supporto alla persona a 360 gradi: oltre al movimento, guida chi lo richiede in percorsi di meditazione e introspezione, aiutando gli altri ad ampliare la conoscenza di sé. È un lavoro che si sposa perfettamente con la sua filosofia itinerante. Senza i costi fissi di un appartamento, Pierluigi riesce a vivere con una spesa che oscilla tra i 300 e i 500 euro al mese, coprendo principalmente gasolio e cibo. Questa indipendenza economica gli permette di muoversi secondo il proprio "sentire" e di offrire un aiuto più autentico e profondo a chi si rivolge a lui.

Una casa dove "tutto è essenziale"

Entrare nella sua "baita" significa scoprire un mondo dove ogni centimetro ha uno scopo. C'è una cucina funzionale, un letto fisso per garantire il riposo necessario e persino un angolo dedicato a piante millenarie come l'Artemisia e l'Entada, che favoriscono i sogni lucidi. L'energia arriva dal sole grazie a pannelli solari, eliminando completamente le bollette e regalando una sensazione di autonomia quasi totale. Nonostante le difficoltà tecniche, come la gestione delle acque o i sentieri impervi, Pierluigi ha trovato in montagna la sua dimensione ideale. «Per me la solitudine è un ritorno a casa – spiega –. Mi dà la possibilità di connettermi con parti di me che nel trambusto quotidiano avrei difficoltà a far uscire». Nei boschi, lontano dalle maschere e dai ruoli imposti dalla società, ha ritrovato la capacità di meravigliarsi come quando era bambino.

Il futuro è un orizzonte aperto

Sebbene alcuni impegni familiari abbiano temporaneamente frenato il piano di un viaggio a tempo indeterminato, l'obiettivo resta quello di lasciarsi guidare dalla vita, senza mete prestabilite. La storia di Pierluigi ci ricorda che la libertà richiede coraggio e spirito di adattamento, ma che a volte, per aiutare davvero gli altri e se stessi, non servono grandi spazi, ma solo il coraggio di ascoltarsi e di abitare i propri sogni.