Cinque consiglieri comunali del capoluogo prendono posizione in merito alla volontà espressa da diversi comuni delle Serre Vibonesi di tornare a far parte della Provincia di Catanzaro. Dopo le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Provincia Amedeo Mormile a LaC News24, ad intervenire sono stati i consiglieri comunali Antonio Corsi, Giovanni Costa, Rosario Lostumbo, Rosario Mancuso e Francesco Scarpino.

Secondo i consiglieri, la decisione di tripartire la provincia ha avuto conseguenze negative sia per Catanzaro che per le nuove province create. I consiglieri richiamano un recente studio di Italia Oggi che ha evidenziato i problemi di Crotone, classificandola tra le città peggiori d'Italia. «Questo conferma che la divisione non ha portato benefici a Crotone e Vibo Valentia, bensì ha peggiorato la situazione». Il Consiglio comunale di Serra San Bruno ha votato a favore di tornare nella Provincia di Catanzaro, e altri quattro comuni delle Serre si apprestano a fare lo stesso. Questa mossa politica è considerata di grande importanza e «non può essere ignorata».
I consiglieri notano il silenzio da parte di molte figure istituzionali rispetto al fallimento della tripartizione. Ritengono che sia necessario sostenere e promuovere un processo di riunificazione dell'Area Centrale della Calabria, senza creare divisioni con Crotone e Vibo Valentia.
Inoltre, sottolineano l'efficacia della riunificazione delle Camere di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia rispetto alle singole Camere precedenti.
Essi sollecitano il Comune di Catanzaro a svolgere un ruolo attivo nel favorire il ritorno delle Serre Catanzaresi nella Provincia di Catanzaro. Questo non dovrebbe essere interpretato come un atto ostile verso Vibo Valentia, ma come un'opportunità per sviluppare legami più stretti, soprattutto nel settore turistico. Infine, i consiglieri chiedono il coinvolgimento della Regione, dei parlamentari e dei presidenti delle Province di Crotone e Vibo Valentia per valutare la fattibilità di questo percorso unificante. Nonostante le difficoltà, credono che questa possa essere una svolta positiva per l'area centrale della Calabria.